La nostra mente dualistica sovrappone una maschera attraente o repellente all’immagine presentata da tutti quelli che incontriamo, con il risultato che sorgono reazioni di desiderio e avversione che colorano le nostre attitudini e il nostro comportamento verso questa persona. Iniziamo a discriminare: “Lui è bravo”, oppure “Lei è cattiva”. Tali atteggiamenti rigidi, preconcetti, rendono impossibile comunicare in maniera corretta persino con i nostri amici più stretti, molto meno con la profonda saggezza di un essere illuminato, o Buddha.
Se investighiamo persistentemente il funzionamento interno della nostra mente, alla fine saremo in grado di rompere il nostro abituale modo superconcreto di percepire l’universo e lasceremo spazio e luce nella nostra coscienza.
~ Lama Thubten Yeshe