Rinpoce ci ricorda che è l’attitudine auto-gratificante che crea tutta la sofferenza da tempo senza inizio, gli oceani di sofferenza di animali, preta, sura, asura e di tutti i diversi problemi di questa vita, tutti gli ostacoli e le avversità, le sofferenze fisiche e mentali. Tutto è creato dall’attitudine auto-gratificante. Non solo è causa della tua sofferenza, ma ha anche causato tantissima sofferenza agli altri.
A causa dell’attitudine auto-gratificante, non hai avuto alcuna realizzazione, la mente è come una pentola vuota. La mente più terrificante è la mente che considera l’attitudine auto-gratificante dell’io come reale, questo è il vero nemico. L’io che più ti sta a cuore non c’è affatto, nemmeno il più piccolo atomo. Rinunciare all’io e amare gli altri è la soluzione alla tua sofferenza.
Con bodhicitta – il buon cuore ultimo che ama gli altri – puoi dire addio a tutte le cose che distruggono la tua vita. Puoi anche dire addio ai medici e agli psicologi perché hai la pace e la felicità totale di corpo e mente.
Tutto ciò che ti appare è creato dalla tua ignoranza. Rinpoce espone una citazione del Quinto Dalai Lama:
A causa dell’apparenza allucinata della fitta oscurità dell’ignoranza,
il modo in cui il vostro corpo e la vostra mente vi appaiono è come una corda variegata arrotolata,
sperimenti così la paura che sia un serpente velenoso a causa del pensiero “io”. Si sperimenta la paura dei tre [tipi di] sofferenza.
Rinpoce scherza giocando con le parole inglesi sulla differenza tra serpenti, spuntini e spuntini di serpente! [ndt. snakes=serpenti, snacks=spuntini e snake snacks=spuntini di serpente]
Continuando con il soggetto dei serpenti, Rinpoce spiega i risultati karmici dell’uccidere i serpenti:
- Il karma negativo completo di uccidere un serpente ha come aspetto maturante la rinascita negli inferni ovvero nei reami inferiori.
- Il risultato posseduto è che, anche quando matura il karma positivo e si rinasce come essere umano, in quella vita si soffre e si hanno molti problemi, compresi pericoli di morte prematura a causa dell’aver ucciso un serpente.
- Poi c’è un risultato simile alla causa. Questo è quando gli altri ti uccidono come risultato del karma passato dell’aver ucciso un serpente.
- Si crea un risultato simile alla causa. Come risultato del karma negativo del passato di uccidere un serpente, anche se lo si è fatto solo una volta, si ha la tendenza di uccidere ancora. Si è creata l’abitudine a uccidere. Poi, quando si uccide ancora, il karma negativo che si crea ha di nuovo i quattro risultati di sofferenza. Così si va avanti all’infinito. Creando una sofferenza infinita nel samsara.
Se non si incontra il Dharma, non si cambia il proprio karma, continua e va avanti all’infinito. Uccidendo quel serpente, la tua sofferenza nel samsara diventa senza fine. Ecco perché è molto importante praticare la moralità, anche solo mantenere il precetto di non uccidere. Se sei intelligente, devi praticare il Dharma.
Tornando alla citazione del Quinto Dalai Lama, Rinpoce spiega lo scenario in cui è il crepuscolo e c’è un pezzo di corda: il modo in cui è arrotolato e per la mancanza di luce, appare come un serpente. Prima mentalmente lo si etichetta “serpente”. Poi si ha l’apparizione del serpente e ci credi, così pensi: “Oh, c’è un serpente!”.
Poi hai paura e pensi che ti morderà. Si sperimenta un’incredibile paura. Ma è la tua mente che ha creato tutto. Non c’è nulla. Non c’è nemmeno un atomo di serpente. Nessun atomo di serpente è lì. È stato prodotto dalla tua mente.
Dobbiamo esercitarci a vedere ciò che ci appare reale come qualcosa che è effettivamente creata dalla nostra ignoranza. Quando qualcosa appare – sia che si tratti di un serpente o dell’io auto-gratificante – ti appare come non meramente etichettato dalla mente, anche se solo un momento prima era meramente etichettato dalla tua mente. Non te ne rendi conto, te ne dimentichi, così appare reale. A causa delle impronte negative accumulate nella mente, nel continuum della coscienza, l’io semplicemente etichettato viene decorato da quelle, perciò appare reale. Tuttavia, ciò che è “reale” è creato dalla tua mente, dall’ignoranza. È bene ricordarlo come pratica di consapevolezza per eliminare l’ignoranza.
I tre tipi di sofferenza nascono dal concetto di considerare l’io vero/reale. La meditazione sulla vacuità nella vita quotidiana lascia impronte che permettono di realizzarla più rapidamente. Se ti rendi conto della vacuità, allora puoi condurre gli altri all’illuminazione e liberarli dal samsara. Poi, con il sostegno di bodhicitta, sviluppando la saggezza della vacuità con bodhicitta, e sviluppando bodhicitta con il sostegno della saggezza, si ottiene l’illuminazione per gli esseri senzienti!
Insegnamento registrato il 9 dicembre 2020 nel monastero di Kopan in Nepal
- Coltivare la consapevolezza di Bodhicitta nelle Attività Quotidiane
- “Riconoscere il falso io” di Lama Zopa Rinpoce
- Preghiere di dedica
Traduzione e doppiaggio: Ven. Siliana Bosa
In questa foto : Lama Zopa Rinpoce al Monastero di Kopan, Nepal, novembre 2020.
Foto del Ven. Lobsang Sherab.
Segue il video degli insegnamenti di Lama Zopa Rinpoce: