Nel commentario di Phabongkha Rinpoce vi è una citazione dal Bodhicharyavatara di Shantideva:
Senza la percezione dell’oggetto che viene imputato,
la sua inesistenza non può essere percepita.
Rinpoce spiega che è come cercare di colpire un bersaglio senza vederlo. Non puoi puntare la freccia sul bersaglio in quel modo. In altre parole, devi riconoscere esattamente ciò che deve essere negato – ciò che etichetti come esistente, ma che non esiste veramente – per riconoscere che non esiste per sua natura, che non esiste dalla sua parte.
Il commentario continua dicendo che soltanto ascoltare una spiegazione sul sé da negare non è abbastanza. Prima devi accertare quel sé, l’oggetto da negare, attraverso la tua esperienza grossolana. E devi riconoscerlo da solo.
Se non riconosci l’oggetto da negare, potresti cadere nel nichilismo, pensando che non esista proprio nulla. Lama Zopa Rinpoce parla dettagliatamente di questo pericolo, facendo domande: se crediamo che non esista nulla, come otteniamo e cuciniamo il cibo? Come andiamo in bagno? Come facciamo a discriminare anche tra ciò che è un gabinetto e ciò che non lo è? Cos’è il cibo e cosa non lo è? Potremmo iniziare a mangiare la cacca dal water se non esistesse nulla! Alcune persone che non hanno i meriti di capire bene gli insegnamenti impiegano tutta la loro vita meditando sul nichilismo.
Rinpoce quindi parla dei tre modi di sostenere l’io commentandoli tutti:
- Il modo in cui l’io è considerato da coloro che hanno realizzato la giusta visione;
- il modo in cui l’io è considerato dagli esseri ordinari il cui continuum mentale non è influenzato da principi;
- il modo in cui l’io è considerato da coloro la cui mente è allucinata.
Rinpoce spiega anche che è necessario distinguere tra i due modi in cui appare l’io:
- Il modo in cui l’io sembra esistere dalla sua parte per sua stessa natura, e
- il modo in cui appare l’io.
Rinpoce spiega che il modo in cui l’afferrarsi all’Io ci sembra innato diventa molto chiaro quando si è lodati o criticati. Per esempio, quando si è accusati ingiustamente di aver rubato, il pensiero “io”, che sorge solidamente e che non può tollerare l’accusa, è il modo in cui appare l’oggetto che deve essere negato.
Questo è il modo in cui appare il “gag ja“, l’inesistente, o falso, Io.
Insegnamento, registrato il 16 dicembre 2020, al monastero di Kopan in Nepal
Traduzione e doppiaggio: Ven. Siliana Bosa
In questa foto : Lama Zopa Rinpoce al Monastero di Kopan, Nepal, novembre 2020.
Foto del Ven. Lobsang Sherab.
Segue il video degli insegnamenti di Lama Zopa Rinpoce: