Corsi di Tibetano

Perché imparare il tibetano?

La lingua tibetana è uno strumento fondamentale per tutti coloro che siano interessati al buddhismo, alle tradizioni, alle scienze e alla cultura tibetane. Offre un accesso privilegiato alle meraviglie di questo mondo, con tutte le sue sfumature, profondità, immagini allegoriche e terminologie.

Lama Zopa Rinpoce scrive la Prajñāpāramitā in oro, Kopan, maggio 2021.

Non solo il tibetano è stato utilizzato per conservare e trasmettere in Tibet il vasto patrimonio della letteratura buddhista indiana, ma ancora oggi è il mezzo espressivo prediletto da Maestri, yogi e studiosi di grande erudizione e realizzazione. È anche la lingua usata da milioni di tibetani che, sparsi ormai in tutto il mondo, continuano a mantenere viva la loro cultura.

I nostri corsi online sono pensati per chiunque avverta l’esigenza, o anche la semplice curiosità, di avvicinarsi alla lingua tibetana: per imparare a leggere e pronunciare correttamente i testi di pratica, comprenderne più a fondo il significato, approfondire le sfaccettature filosofiche del buddhismo, approcciare la traduzione di testi, ascoltare gli insegnamenti orali e sostenere una conversazione in tibetano.

Per facilitare l’assimilazione dei contenuti, nei nostri corsi le ore di lezione frontale sono intervallate da sessioni di esercitazione guidata (che nel caso del tibetano colloquiale sono tenute da un madrelingua). In questo modo è promossa anche la partecipazione attiva degli studenti nel processo di apprendimento.

Per tutti i corsi è fortemente auspicata la partecipazione attiva degli studenti ed è raccomandabile disporre di una certa quantità di tempo per lo studio individuale
(almeno 2-3 ore settimanali) di modo da rimanere al passo con le lezioni.

Nel 2025, la nostra offerta sarà:

  • da gennaio a marzo, un modulo di tibetano di base per chi si avvicina per la prima volta alla lingua (non è richiesta alcuna conoscenza pregressa)
  • da fine marzo a giugno e da settembre a dicembre, due moduli di studio e pratica di lingua tibetana colloquiale (per chi sa già leggere il tibetano)
  • da aprile a giugno e da settembre a dicembre, due moduli per lo studio della lingua tibetana del Dharma (per chi sa già leggere il tibetano)
  • da gennaio a dicembre, laboratorio permanente di traduzione (per chi conosce le basi grammaticali della lingua tibetana del Dharma)
  • NOVITÀ: workshop di approfondimento su testi classici della letteratura buddhista, di cui affronteremo la versione sanscrita e quella tibetana (per chi conosce le basi grammaticali della lingua tibetana del Dharma; non è invece richiesta alcuna conoscenza pregressa della lingua sanscrita)

Tutti i nostri corsi si svolgeranno online tramite la piattaforma Zoom. I corsi saranno confermati al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti.

1°MODULO – Introduzione alla lingua tibetana

Corso online di tre mesi per chi si avvicina per la prima volta alla lingua: studieremo l’alfabeto tibetano, la composizione della sillaba, i fondamenti della morfologia lessicale, l’uso dei dizionari e di altre risorse elettroniche per lo studio della lingua.

Lo scopo di questo primo modulo è dotare lo studente di tutti gli elementi necessari alla lettura di testi in lingua tibetana e consentire l’individuazione delle parole, per essere in grado di leggere correttamente, ad esempio, testi di pratica, canti e preghiere. Può anche essere considerato come un corso a sé stante, destinato a chi desideri avere un primo approccio al tibetano, imparare a leggere e pronunciare correttamente i testi scritti in questa lingua e conoscerne le caratteristiche fondamentali.

Date e orari: il primo modulo si terrà online tutti i giovedì, tramite la piattaforma Zoom, a partire dal 9 gennaio fino al 27 marzo. L’orario delle lezioni è dalle 18:30 alle 20:00, cui si aggiungerà un’ora di esercitazione online il martedì, dalle 19:00 alle 20:00. In caso di elevato numero di partecipanti l’esercitazione durerà fino alle 20:30, oppure offriremo più turni di esercitazione.

Le lezioni frontali vengono registrate e possono essere riviste per un periodo di almeno 60 giorni. Non saranno invece registrate le esercitazioni, cui è necessaria una partecipazione attiva e in diretta. Chi non potesse partecipare alle esercitazioni riceverà comunque il materiale per esercitarsi autonomamente.

Docenti: Lezioni frontali: Fabian Sanders, Francesco Tormen. Esercitazioni: Margherita Pansa, Davide Lionetti.

2°MODULO  e  3°MODULO – Tibetano del Dharma

Dopo aver imparato lettura, scrittura e le basi della lingua, nel secondo e nel terzo modulo online si studia una lingua fondamentalmente scritta, chiamata dagli stessi tibetani “Lingua del Dharma”: uno strumento creato appositamente per la traduzione della letteratura buddhista dal sanscrito, che nell’ultimo millennio non ha subito cambiamenti significativi e rappresenta tutt’oggi una risorsa fondamentale per accedere ai testi di Dharma scritti in tibetano, sia antichi che contemporanei. Affronteremo tutti gli elementi grammaticali di base che costruiscono le relazioni fra gli elementi della frase tibetana, facendo largo uso di esempi tratti da testi classici tibetani. Nel terzo modulo le lezioni verteranno man mano sempre più verso la traduzione guidata e lo stile del laboratorio. Lo scopo è rendere lo studente sempre più autonomo nell’individuazione delle parole, nell’uso del dizionario e nella corretta lettura di diversi elementi grammaticali.

Date e orari: il secondo modulo si terrà online tutti i giovedì (salvo il 1 maggio) a partire dal 10 aprile fino al 26 giugno. L’orario delle lezioni è dalle 18:30 alle 20:00, cui si aggiungerà un’ora di esercitazione online il martedì, dalle 19:00 alle 20:00. In caso di elevato numero di partecipanti l’esercitazione durerà fino alle 20:30, od offriremo più turni di esercitazione.

Il terzo modulo si terrà il giovedì a partire dal 25 settembre. L’orario delle lezioni è dalle 18:30 alle 20:00, cui si aggiungerà un’ora di esercitazione il martedì, dalle 19:00 alle 20:00. In caso di elevato numero di partecipanti l’esercitazione durerà fino alle 20:30, od offriremo più turni di esercitazione.

TIBETANO COLLOQUIALE

Lama Zopa Rinpoce insegna nel gompa principale del monastero di Kopan, Nepal, 28 aprile 2015. Foto della Ven. Sarah Thresher.

Con “tibetano colloquiale” si intende la lingua parlata dai tibetani nello stesso Tibet, in India e nelle comunità tibetane sparse in altri Paesi del mondo. Viene utilizzato in tutti i contesti, da quelli più informali fino all’insegnamento del Dharma, facendo uso di diversi registri.

In questo corso online gli studenti acquisiranno gli elementi di base della comunicazione orale per essere in grado di presentarsi e iniziare una conversazione, nonché descrivere persone, oggetti di uso comune, situazioni e contesti di vita quotidiana. Parallelamente all’apprendimento delle regole grammaticali di base del tibetano colloquiale, si porrà enfasi sull’acquisizione degli elementi fondamentali del lessico necessari a sostenere semplici conversazioni.

L’obiettivo del corso è acquisire competenze di base nell’espressione e nella comprensione del tibetano colloquiale, sviluppando quindi capacità di ascolto e parlato.

Date e orari: il corso si terrà online tutti i lunedì, a partire dal 31 marzo fino al 30 giugno (salvo festività). L’orario delle lezioni è: 18:30-20:00. Durante le lezioni, la spiegazione della grammatica sarà intervallata da momenti di pratica in cui si prevede la partecipazione di tutti gli studenti; alcuni incontri saranno esclusivamente pratici,con l’aiuto di un madrelingua tibetano.

Gli studenti verranno incoraggiati a incontrarsi online tra di loro, in gruppo o a coppie, per praticare in base ai suggerimenti degli insegnanti.

L’esercitazione pratica sarà sostenuta anche dall’assegnazione di semplici esercizi che potranno essere svolti singolarmente dagli studenti e poi brevemente rivisti all’inizio della lezione successiva.

Prerequisiti: è necessario saper già leggere il tibetano, avendo studiato il primo modulo con noi o avendo acquisito le necessarie competenze altrove. Data l’interattività degli incontri e il fatto che si tratta di una lingua parlata, è necessario avere la possibilità di partecipare in diretta almeno per una buona parte delle lezioni.

Docenti: Davide Lionetti, Francesco Tormen, insegnante madrelingua tibetano.

Le lezioni saranno registrate per consentire lo studio e il ripasso.

LABORATORIO DI TRADUZIONE

Nel laboratorio di traduzione sono approfonditi gli aspetti più complessi della grammatica e dello stile compositivo della lingua tibetana del Dharma, attraverso l’analisi di differenti tipologie di testi e generi letterari. Momenti di approfondimento teorico si alternano a sessioni di traduzione guidata di passaggi tratti dai grandi classici del Dharma tibetano. Il processo di traduzione guidata prevede la partecipazione attiva da parte degli studenti.

L’attività didattica è suddivisa in tre trimestri (settembre-dicembre; gennaio-marzo; aprile-giugno). I docenti si alterneranno alla guida del laboratorio; ogni trimestre sarà dedicato a un genere o un tema specifico della letteratura tibetana e si affronteranno estratti selezionati da diverse opere.

Requisiti di accesso: Avere concluso il percorso di lingua tibetana del Dharma o comunque possedere una conoscenza di base della grammatica tibetana.

Modalità di partecipazione: Il laboratorio si svolge in modalità online attraverso la piattaforma Zoom. Gli incontri verranno registrati e potranno essere rivisti per un periodo di almeno 60 giorni.

Date e orari: Mercoledì (a partire da fine settembre fino a giugno), con orario 18:00-20:00.

Durata: L’attività è concepita come “laboratorio permanente”; ciò significa che gli incontri proseguiranno indefinitamente, interrompendosi solo per le vacanze natalizie ed estive.

Docenti: Fabian Sanders, Francesco Tormen, Chiara Mascarello.

WORKSHOP DI APPROFONDIMENTO
DAL SANSCRITO AL TIBETANO

Nel 2025 prevediamo anche alcuni workshop online che si terranno nel weekend, in cui affronteremo opere classiche nella loro versione sanscrita e tibetana. Si inizierà con una introduzione al testo e alla lingua sanscrita, di cui non è richiesta una conoscenza precedente, per poi passare all’analisi del testo sanscrito in trascrizione e della traduzione tibetana, presupponendo una conoscenza di base del tibetano classico. Oltre al significato del testo, anche con l’aiuto di commentari, si analizzeranno il lessico buddhista e l’etimologia delle parole, confrontando i termini sanscriti con quelli tibetani utilizzati per tradurli.

Inizieremo con un workshop online in tre lezioni; riguarderà il Sūtra del Cuore, testo fondamentale del buddhismo Mahāyāna che rappresenta l’essenza della Perfezione della Saggezza, nella sua versione breve in sanscrito e in tibetano.

Docenti: Giacomo Benedetti (per il sanscrito); Fabian Sanders, Chiara Mascarello,  Francesco Tormen (per il tibetano).

Il primo workshop è di sei ore in totale, domenica 12, 19 e 26 gennaio, dalle 10:30 alle 12:30 Contributo: €65.

LINGUA TIBETANA DEL DHARMA E COLLOQUIALE:
QUAL È LA DIFFERENZA?

Ciò che definiamo “lingua tibetana del Dharma” (detta anche “lingua tibetana classica”) è un linguaggio altamente sofisticato, tecnico e specializzato, utilizzato in Tibet in particolare per formulare temi relativi all’insegnamento. Questa lingua è rimasta praticamente invariata negli ultimi mille anni. È uno strumento che dà accesso privilegiato alle meraviglie di quel mondo, che è molto difficile da tradurre in altre lingue, con tutte le sue sottigliezze, immagini, tecnicismi e formulazioni particolari.
La conoscenza della lingua tibetana del Dharma è particolarmente utile per i praticanti e gli studiosi delle tradizioni spirituali tibetane ed è una risorsa inestimabile per gli studenti di medicina, arte e altre scienze tradizionali.

Il tibetano colloquiale, parlato oggigiorno dal popolo tibetano, si presenta invece come una lingua dinamica in continua evoluzione, che oltre ad avere sviluppato strutture sintattiche e grammaticali che si distanziano parecchio da quelle classiche, si è anche rivelata – e continua ad essere tutt’oggi – una lingua assai produttiva anche sul piano lessicale.

D’altro canto il tibetano del Dharma e il tibetano colloquiale hanno alcune basi comuni, come la scrittura, la fonetica e la morfologia, mentre differiscono nel lessico, in molti aspetti della grammatica e, in generale, negli argomenti trattati. Pur avendo una buona parte di vocaboli in comune, o comunque molto simili, le due “lingue” sono abbastanza distanti da rendere impossibile – o comunque piuttosto bizzarro – l’uso del tibetano del Dharma per la comunicazione orale e viceversa.

Per questo, nella nostra offerta formativa, dopo un primo modulo comune, differenziamo l’offerta didattica: lo studio del colloquiale prediligerà l’attenzione all’ascolto e all’oralità, mentre per la lingua tibetana del Dharma ci concentreremo maggiormente sulla traduzione e l’analisi dei testi scritti. Ciò non toglie che, per una più completa conoscenza della lingua tibetana nel suo complesso, sia auspicabile nel tempo attraversare entrambi i percorsi, un requisito fondamentale anche per l’ascolto degli insegnamenti trasmessi dai Maestri tibetani, che seppure si esprimano utilizzando le forme grammaticali del tibetano colloquiale, utilizzano il vasto vocabolario e molte espressioni e formulazioni che appartengono al tibetano del Dharma.


I nostri insegnanti

La docenza dei corsi – così come la loro progettazione e organizzazione didattica – è a cura del Gruppo Bhusuku. Di seguito una breve biografia dei suoi componenti.

 Fabian Sanders: Conduce, in alternanza con altri insegnanti, il percorso di lingua tibetana del Dharma e il laboratorio di traduzione. Da sempre attratto dalle tradizioni spirituali, particolarmente quelle orientali, ha studiato inizialmente il cinese, passando poi al sanscrito e infine al tibetano all’università Ca’ Foscari di Venezia e in numerosi viaggi e soggiorni di studio in Asia. Ottenuto il dottorato di ricerca ha insegnato lingua e letteratura tibetana nella medesima università per dodici anni. Negli ultimi anni lavora come traduttore freelance e tiene corsi di lingua e conferenze su numerosi temi in vari Paesi Europei e delle Americhe. Oltre a un certo numero di articoli ha pubblicato ‘La lingua tibetana classica’ (Hoepli, 2016), il primo manuale dedicato a questa lingua in italiano.

Margherita Pansa: Conduce, in alternanza con gli altri insegnanti, le esercitazioni incluse nel percorso di lingua tibetana del Dharma. Laureata in Lingue e Civiltà Orientali all’Università di Roma “La Sapienza” con una tesi in Tibetologia, ha poi completato nel 2012 il dottorato presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dal 2012 si occupa della riorganizzazione e della catalogazione del fondo di testi tibetani del centro di Merigar (Arcidosso) ed è referente della biblioteca per ricerche bibliografiche e le visite culturali. Si occupa anche dell’organizzazione di corsi di lingua tibetana, della redazione di articoli e pubblicazioni nel campo della tibetologia e di consulenza linguistica.

Chiara Mascarello: Conduce, in alternanza con gli altri insegnanti, il laboratorio di traduzione. Nel 2018 consegue il Dottorato di Ricerca in Filosofia (Padova) con una tesi sull’autoconsapevolezza nel buddhismo tibetano e sul suo contributo al dibattito attuale sulla mente. Approfondisce la ricerca presso Sera Jey Monastic University (India), UMA Institute for Tibetan Studies (USA), Universität Hamburg e Mind and Life Institute. Collabora con le Università di Padova, Pisa, Udine e Venezia, dove attualmente tiene un insegnamento di lingua tibetana. Dal 2013 è traduttrice e interprete dal tibetano, anche all’estero. Attualmente è co-direttrice scientifica del Centro Studi dell’Unione Buddhista Italiana, lavorando all’ideazione, progettazione e sviluppo di progetti di formazione e ricerca sul buddhismo e sulle pratiche contemplative, in collaborazione con le università. I suoi interessi vertono sulle possibilità di dialogo fra le tradizioni contemplative e gli studi attuali sulla coscienza, nonché sulle applicazioni della meditazione nelle società contemporanee.

Francesco Tormen:

Conduce, in alternanza con gli altri insegnanti, il percorso di tibetano colloquiale, il percorso di lingua tibetana del Dharma e il laboratorio di traduzione. Ha ottenuto il dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università di Padova. Dal 2012 al 2015 è stato Visiting researcher presso l’Università monastica tibetana di Sera Jey (Karnataka, India) ed in seguito ha sempre lavorato come traduttore e interprete dal tibetano. Attualmente è co-direttore scientifico del Centro Studi dell’Unione Buddhista Italiana e dal 2020 insegna Lingua tibetana presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Recentemente ha pubblicato contributi riguardanti la filosofia Madhyamaka, lo yoga tibetano del sogno e le interconnessioni tra le pratiche contemplative buddhiste e neuroscienze.

Davide Lionetti: è il più giovane del gruppo. Conduce, in alternanza con gli altri insegnanti, il percorso di tibetano colloquiale e le esercitazioni. Nel 2016 ha concretizzato la sua curiosità per la lingua tibetana frequentando la scuola Esukhia (Dharamsala, India). Un anno dopo, ormai capace di esprimere in tibetano molteplici concetti della vita quotidiana, ha cominciato ad approfondire lo studio della lingua tibetana e della filosofia buddhista presso la Sera Mey Monastic University (Karnataka, India) seguendo lezioni private e di gruppo, assimilando i fondamenti del dibattito e vivendo a stretto contatto con i monaci. Fino al 2020 ha alternato la presenza in India con la partecipazione, presso il centro di Merigar (Arcidosso), al corso Training for Translators from Tibetan tenuto da Fabian Sanders in collaborazione con Margherita Pansa.

Collabora con noi:

Giacomo Benedetti: è dottore di ricerca in Orientalistica dell’Università di Pisa con una tesi in Indologia; ha svolto ricerca post-dottorale in Germania, Francia e Giappone su testi buddhisti in pāli e sanscrito, ha partecipato a convegni internazionali e ha pubblicato articoli di argomento indologico su riviste accademiche. Dal 2021 al 2023 ha insegnato Introduzione alla cultura del dialogo interreligioso presso l’Università di Urbino. Ha frequentato dal 1998 corsi di Dharma dei centri FPMT, tra cui il corso sul Madhyamakāvatāra del Masters Program tenuto da Khensur Jampa Tegchok, il corso sul dibattito e il Dudra tenuto da Atisha Mathur, corsi sull’Abhisamayālaṅkāra, sulle scuole filosofiche buddhiste e sul Sūtra del Cuore tenuti da Geshe Tenzin Tenphel. Segue attualmente il laboratorio di traduzione dal tibetano del Dharma diretto da Fabian Sanders, Chiara Mascarello e Francesco Tormen.


Iscrizioni e pagamento

Le iscrizioni al corso di Introduzione alla lingua tibetana aprono nel mese di dicembre.
Scrivi un’email a traduzioni@fpmt.it per maggiori dettagli.

Contributo

Il contributo richiesto è di €180 per ogni modulo o trimestre, con uno sconto (€365 totali) se ci si iscrive a tutti i e tre i moduli di uno dei due percorsi (lingua tibetana del Dharma e lingua tibetana colloquiale) o a tutti e tre trimestri del laboratorio.

Per chi fosse interessato a svolgere entrambi i percorsi, e disponesse del tempo necessario allo studio e alla frequentazione delle relative lezioni ed esercitazioni, il calendario è concepito in modo da consentire la frequenza parallela. Per seguire tutti e tre i moduli di entrambi i percorsi il contributo richiesto è €500.

Pagamento

Per il pagamento, la scelta preferenziale è il bonifico, che va indirizzato a:

Fondazione FPMT Italia (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana)
Via Poggiberna, 9
56040 – Pomaia di Santa Luce (PI)
IBAN: IT81J0501802800000015112303

Indicando come causale il nome del corso, ad es.: “Corso di tibetano modulo 1”; “Corso di tibetano 3 moduli” / “Laboratorio tibetano trimestre 1″.

Vi preghiamo di inviare conferma del bonifico tramite email a traduzioni@fpmt.it; nel caso si sia optato per il pagamento scontato di tutti e tre i moduli, specificare anche se si pensa di proseguire con la lingua del Dharma o il tibetano colloquiale.


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Le testimonianze degli studenti